
Con identità di genere si intende la percezione unitaria di sé stessi nel tempo, come appartenenti al genere maschile, o al genere femminile, o ambivalente.
La società fa spesso coincidere l’identità di genere con l’identità sessuale, anche perché storicamente e fino a poco tempo fa si è data per scontata la presenza di due soli generi: quello maschile e quello femminile, corrispondenti al sesso biologico.
L’identità di genere in realtà è una sensazione soggettiva e profondamente radicata, che ognuno ha di essere uomo o di essere donna e che, per diversi motivi, non corrisponde necessariamente col sesso biologico della persona.
La disforia di genere è quindi una condizione caratterizzata da un’intensa e persistente sofferenza causata dal sentire la propria identità di genere diversa dal proprio sesso.
Diversamente si pone l’orientamento sessuale, che indipendentemente dal sesso biologico di appartenenza, corrisponde alla preferenza nei rapporti, rivolta verso le persone dell’altro sesso, dello stesso sesso, di entrambi i sessi o per nessuno. Determinata anche questa da diverse componenti, può per una serie di motivi essere vissuta in maniera distonica, generando conflitti e sofferenze legate al al proprio mondo interiore e al vissuto nei confronti della società.
Quando si parla invece di disfunzione sessuale ci si riferisce a una serie di difficoltà che possono verificarsi nel corso del rapporto sessuale, in una delle sue fasi: desiderio, eccitazione, orgasmo e risoluzione.
Una buona soddisfazione nella sfera sessuale implica un’armonia di questi aspetti, che a volte però non avviene, determinando insoddisfazione, stati di ansia, disagio sociale e in generale una scarsa soddisfazione nella vita affettivo/sessuale.
Un sostegno psicologico può essere utile per fare chiarezza e per trovare un equilibrio soddisfacente per la persona.